Riceviamo e pubblichiamo
A pochi giorni dal via dell’inizio scolastico la situazione in alcune classi della nostra provincia appare drammatica. Da una parte, come a San Lorenzo Nuovo, si chiudono classi di prima elementare con bambini di sei anni costretti a spostarsi da un paese all’altro, con la inevitabile preoccupazione delle famiglie e con tutte le implicazioni di ordine logistico che ne derivano, specialmente nei mesi invernali, dall’altra leggiamo sui giornali di una consistente carenza di insegnanti nel sostegno e di gravi situazioni di sovraffollamento in alcune classi ove si supera ampiamente il numero consentito dalla legge; una legge, che è bene dirlo, profondamente da rivedere in quanto, stante l’attuale tendenza nelle nascite, si ritiene non sia più attuabile a meno che non si voglia chiudere in pochi anni tutte le scuole dei comuni più piccoli; una legge che tratta i bambini come numeri senza tener alcun conto delle situazioni logistiche e strutturali di scuole e comuni.
Si tratta di un problema gravissimo che non va sottaciuto perché crea disagi a centinaia di famiglie, agli insegnanti, costretti a gestire classi con numeri elevatissimi, agli stessi studenti che vedono la didattica passare in secondo piano, sacrificata al rispetto di una legge penalizzante ma soprattutto sacrificata alla carenza di docenti assegnati alla Tuscia dagli Organi preposti in numero inferiori a quelli necessari.
A tal proposito abbiamo già chiesto al Presidente della Provincia di convocare un tavolo tecnico con Regione, Ufficio Scolastico Regionale e Ufficio Scolastico Provinciale per cercare una possibile soluzione a questo grave problema che, seppur con sfumature diverse, sta interessando diversi punti della Tuscia. Se anche ci fosse una possibilità su mille di sanare qualche situazione grave non possiamo lasciare nulla d’intentato. La buona scuola passa anche da qui.
I consiglieri provinciali di centro destra
Alessandro Romoli,
Gianluca Grancini
Carlo Pellegrini
Massimo Bambini