Riceviamo da Andrea Alquati e pubblichiamo
Puntualmente ogni qualvolta viene smantellato o rimaneggiato un servizio pubblico sul territorio, da un reparto ospedaliero a un corso scolastico, da un presidio medico a un ufficio per l’utenza, assistiamo alla sfilata degli esponenti locali dei partiti europeisti (perché sono tutti europeisti i partiti presenti in Parlamento, si sappia), che fanno a gara nel contestare il taglio e assicurare il proprio impegno nel salvare la vittima della spending review
L’ultimo caso è quello dei corsi serali presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, che fa seguito ai continui gridi d’allarme sulla gestione del servizio idrico da parte di Talete o sulla carenza di personale nei Comuni o sul ridimensionamento del nosocomio tarquiniese, ma anche notizia di questi giorni sulle “classi-pollaio” per mancanza di insegnanti a Viterbo, Acquapendente e Tuscania
Questi aspiranti Leonida vogliono localmente opporre il petto contro ciò che sostengono a livello nazionale, ma non capiscono (o fingono di non capire) che questo venticinquennale stillicidio è semplicemente la logica e inevitabile conseguenza della politica di “sacrifici” che vanno sbandierando come necessaria da decenni e che con lenta ma ferrea determinazione arriva a colpire ogni ambito della vita pubblica, fino a toccare la nostra quotidianità.
Non è certo responsabilità della cattiveria di questo o quel dirigente, che in realtà si limita a recepire le direttive dall’alto (e a doversi arrangiare con la mancanza di risorse) e finisce additato come insensibile alle necessità del territorio.
Una politica economica che si basa costantemente sulla compressione verso il basso (riduzione del costo del lavoro, riduzione della spesa pubblica, riduzione dei prezzi, riduzione del numero degli addetti…) non può che portare a questo: riduzione dei servizi, dell’occupazione stabile e in finale della stessa crescita economica.
Torna alla mente un consiglio comunale tarquiniese di quindici anni fa, con la maggioranza di centrodestra che replicava alle critiche dell’opposizione, affermando essere l’aumento delle tasse locali necessario per i tagli ai trasferimenti statali operati da un governo proprio di centrodestra. A quel punto un consigliere di minoranza rispose: “Allora dichiaratevi pure voi di centrosinistra!” suscitando ilarità.
Ecco la Storia ci ha insegnato che col cambio della guardia fra centrodestra e centrosinistra, sia in Comune che in Regione e al Governo, non è cambiato nulla in tal senso, perché in realtà governa Bruxelles tramite il pilota automatico imposto dai Trattati europei.
Per questo, parafrasando quel consigliere comunale di quindici anni fa, anche noi ci rivolgiamo agli esponenti locali dei partiti europeisti invitandoli alla coerenza coi loro strali contro i tagli ai servizi: “Dichiaratevi anche voi sovranisti ed unitevi alla nostra lotta!”
Andrea Alquati
Fronte Sovranista Italiano Alto Lazio