Riceviamo da Mauro Rotelli, deputato Fratelli d’Italia, e pubblichiamo
I percettori del RdC sono 1052 nella città di Viterbo e 4721 in tutta la provincia, dati Inps al 20 agosto 2019.
Nell’ambito del Patto per il Lavoro e del Patto di Inclusione, i beneficiari sono tenuti a partecipare a progetti utili alla collettività predisposti dai Comuni, da un minimo di 8 ore settimanali fino a, previo accordo tra Comune e beneficiario, un massimo di 16 ore settimanali.
Di tutto questo non c’è traccia. Dopo aver letto il post di Luca De Carlo ho fatto un paio di calcoli: solo a Viterbo in questi 5 mesi di RdC sono state perse oltre 300mila ore lavoro. La dicitura “previo accordo” presente nel decreto è evidentemente una presa in giro. Pensate in tutta la provincia quante ore sono state buttate, c’è un esercito a disposizione dei Comuni e degli enti pubblici pagato per non lavorare.
Tutto questo mentre le amministrazioni locali sono sole, costrette a inventarsi qualunque cosa per poter portare avanti lavori e manutenzioni a fronte di tagli e riduzioni, mentre i percettori del reddito di cittadinanza restano a casa per l’inefficienza di chi ha voluto una legge sbagliata.
Quante cose si sarebbero potute fare da aprile ad oggi contando sul lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza? Cosa sarebbe potuto cambiare nelle nostre città?
Mauro Rotelli – deputato Fratelli d’Italia