Riceviamo e pubblichiamo
A Viterbo l’artigianato è Rosa. La creatività, in questo periodo, è tutta al servizio della festa più importante. C’è la tradizione, ma anche l’innovazione, nell’omaggio alla Santa bambina reso dagli artigiani, che, come osserva la CNA di Viterbo e Civitavecchia, “danno un tocco di eleganza e gusto alla ricorrenza”. Con manufatti in ceramica e ricette antiche.
Farina, zucchero, uova, strutto, nocciole, noci, uvetta e cannella: ecco il “Pane di Santa Rosa” della Pasticceria Primavera, che propone anche i Facchini in pasta di zucchero e pasta frolla. Una tradizione di lungo corso, come quella del Vapoforno Costantini, che ogni mattina del 3 settembre prepara i maritozzi per tutta la formazione impegnata nel Trasporto della Macchina. Sono 250, a base di uvetta e aromi.
Ecco ancora la “Rosa di Rosa”: è il dolce realizzato dal Panificio Anselmi. Una delizia di pasta sfoglia e pasta frolla con l’aggiunta di zucchero glassato e aromi di rosa. Ispirato alla Santa, ha la forma della rosa. C’è un altro prodotto da forno a lei dedicato, questo recente: la “Pagnottella di Santa Rosa”. È una creazione di Artigianpan 86 che richiama ingredienti locali: nocciole, noci, uvetta. Tutto amalgamato in un impasto dolce, come un maritozzo, e arricchito da zucchero grezzo.
Non c’è solo il palato, però. E in questa “città di antica ed affermata tradizione ceramica” le botteghe artigiane non potevano non onorare la Santa con pregevoli ceramiche, pezzi unici nel loro genere. Arricchiti di grigio in rilievo che ricorda sia il peperino locale, sia il saio di Rosa, nel caso di Cinzia Chiulli Percorsi Artistici (in via San Pellegrino). Chiulli ha realizzato anche due splendidi tarocchi: “La Temperanza”, con l’angelo che travasa da un’anfora a un’altra l’acqua della vita, è associata al miracolo della brocca risanata presso la fonte di Santa Maria in Poggio; “L’Imperatrice”, che mostra una donna coronata dallo sguardo impassibile ma sereno, richiama la giovane Rosa che non esita a sfidare Federico II.
E poi ci sono le ammiratissime decorazioni a Zaffera, in cui si è cimentata anche La Bottega d’Arte di Daniela Lai (in via San Pellegrino): sue sono le acquasantiere dedicate alla Santa, su cui spicca la lavorazione a forma di cuore nel caratteristico prezioso blu.
Ancora: Creazioni Daniela di Daniela Lombardo ha (nella centrale via Cavour) una vetrina intera a tema. Le sue delicate ceramiche, oltre che Rosa, vedono come protagonisti la Macchina e il Trasporto del 3 settembre. Insomma, la scelta è vasta.
“Questa speciale partecipazione alla festa più amata dai viterbesi rivela il legame profondo degli artigiani con la cultura e le tradizioni della città – afferma Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia -. Crediamo sia doveroso valorizzare la creatività e la qualità di prodotti che sicuramente arricchiscono anche l’offerta rivolta ai turisti. Le imprese artigiane sono, del resto, un soggetto di primo piano della filiera turistica, l’anima delle nostre città”.