Riceviamo da Francesco Battistoni e pubblichiamo
Non può rimanere inascoltato l’appello del Sindaco Alessandro Giulivi sul “no” all’Impianto di recupero energetico nel Comune di Tarquinia presentato dalla società A2A.
È un “no” che non significa essere contrari alle nuove tecnologie o ai termovalorizzatori a prescindere. Ma è un “no” che tutela il territorio di Tarquinia, un’area geografica che ha già dato molto in termini di impianti energetici essendo tra le due centrali Enel di Civitavecchia e Montalto di Castro. È un “no” che va a tutela dell’intera Provincia di Viterbo che da anni smaltisce i rifiuti di Rieti e sopperisce alle deficienze degli impianti romani. In un’ottica di sostenibilità territoriale Tarquinia non può farsi carico dei rifiuti del centro Italia, è inconcepibile solo pensarlo.
Non solo, ma il nuovo piano regionale sui rifiuti, che ha annunciato il governatore regionale Nicola Zingaretti in commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti e l’ambiente di cui faccio parte, prevede che ogni territorio chiuda autonomamente il proprio ciclo dei rifiuti. Come si inserisce questo progetto con quanto annunciato dal Presidente?
Pensare che Tarquinia, una delle città turistiche più importanti del litorale laziale, possa sopportare un’altra megastruttura è al limite della follia.
Francesco Battistoni
Capogruppo di Forza Italia in Commissione Agricoltura in Senato