Il consigliere Alberto Riglietti lo aveva già annunciato ieri, e gran parte dell’opposizione questa mattina è andata a suo sostegno, ma è regolarmente in corso il consiglio comunale di Tarquinia convocato per questa mattina alle ore 8. Non sussistono, secondo il vicesegretario Stefano Poli e la maggioranza, i presupposti per l’illegittimità della seduta, convocata in sessione straordinaria venerdì sera per svolgersi appunto stamani.
“Gli articoli in merito parlano di tre giorni liberi di tempo – esordisce Riglietti in consiglio – ma per noi l’unico giorno di accesso è stato lunedì. Non trovo corretto non metterci in condizioni di valutare la documentazione e avere accesso agli uffici”. Poi Riglietti fa riferimento alla mozione del M5S, “votata anche da molti della attuale maggioranza”, secondo cui il consiglio comunale si deve svolgere preferibilmente la sera.
Stessa lunghezza d’onda per Gianni Moscherini. “Più che soffermarmi sulla norma, voglio farlo sulla una brutta figura: si continua come fosse un consiglio d’azienda. Già ci sono due dipendenti dell’azienda come vicesindaco e presidente del consiglio, ora la convocazione in orario di mattina come a lavoro. Questo è un consiglio comunale: gli orari devono anche e soprattutto consentire ai cittadini di partecipare”.
“Tre giorni liberi non ci sono – fa eco Maurizio Conversini – togliendo la domenica e pur soprassedendo sul sabato: sarebbero stasera alle 20. Per me questo consiglio è illegittimo. Chiedo al vicesegretario una completa risposta su come sono stati calcolati i giorni pieni. Anche se mi piacerebbe fare questo consiglio, perché ho tanti sassolini da togliermi su queste prime settimane di amministrazione”.
Qui è Stefano Poli, vicesegretario, a chiarire: “I tre giorni liberi ci sono, perché come chiarito dalle norme contano anche i giorni festivi. E gli atti sono stati trasmessi in allegato alla convocazione, seppur non dovuti. Non sussiste quindi nessun problema di legittimità”. Come peraltro già affermato in apertura dal presidente del consiglio Federica Guiducci.
Così è Sandro Celli ad affrontare il problema da un altro punto di vista. “Indipendentemente dall’aspetto formale – esordisce – il presidente del consiglio si è presentato come garante di trasparenza e disponibilità al dialogo. Credo che stavolta si sia esagerato ed abbia toppato, non rispettando le promesse. Ci si presenta il venerdì sera alle 20 con la convocazione: abbiamo chiesto se il sabato almeno i responsabili dei servizi afferenti i temi in discussione fossero a disposizione per interloquire e capire gli atti, ma adesso il sabato gli uffici sono chiusi. Di fatto, quindi, abbiamo avuto solo ieri mattina per chiedere spiegazioni, soprattutto su materie di bilancio. Spero sia stata solo una questione di fretta e che in futuro si agisca in modo diverso”. Così il consiglio prende il via, ma Riglietti e Moscherini abbandonano l’aula.