Tarquinia, minacciava un uomo di svelare la sua relazione extraconiugale: arrestata una donna per estorsione

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In data 19 luglio personale della Polizia di Stato della Squadra di P.G. del Commissariato di Tarquinia, coordinato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia arrestava, nella piena flagranza del reato di estorsione, una donna romana del 1978, D.R., mentre il suo complice A.L., veniva denunciato in stato di libertà. Ne dà notizia il sito ufficiale della Questura di Viterbo.

La tecnica estorsiva veniva messa in atto dalla donna ai danni di un imprenditore locale, con continue richieste di soldi, in cambio del proprio silenzio su una relazione sentimentale extraconiugale. La pressione esercitata verso la vittima e le continue richieste di denaro, portavano l’imprenditore a sporgere denuncia, soprattutto perché stanco di sopportare le intimidazioni fatte di atti violenti sia per lui sia per i suoi familiari.

Gli aguzzini, sfruttando soprattutto la loro inclinazione a delinquere e la loro asserita appartenenza a gruppi criminali ben conosciuti nella capitale, come già accaduto per altri malcapitati, iniziavano a spremere la vittima fino a dare fondo alle sue risorse economiche. Pertanto nelle prime ore della mattina si recavano a Tarquinia per riscuotere la somma di 500€, ossia l’acconto della cifra richiesta totale di 30.000€, che molto spesso però lievita all’infinito.

Gli investigatori del Commissariato di Tarquinia pertanto predisponevano un servizio di osservazione, che si concludeva con una consegna controllata di denaro e, riuscivano a documentare lo scambio del denaro e arrestare la donna nell’immediatezza.

La donna, unitamente ad un altro soggetto, si incontrava con il denunciante sul lungomare di Tarquinia Lido, nei pressi di un bar, dove l’imprenditore consegnava le banconote ed andava via. La donna e il complice, pedinati dagli operatori, andavano verso la propria auto, dove venivano fermati e perquisiti. Davanti all’evidenza non potevano fare altro che ammettere la loro colpa.

In virtù dell’atto perpetrato, considerata l’assoluta flagranza del reato e l’elevata inclinazione a delinquere, la donna veniva tratta in arresto e posta ai domiciliari, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia.