(s.t.) Oggi è la giornata mondiale della libertà di stampa, tutelata e garantita, in Italia, dall’articolo 21 della Costituzione, che eleva l’informazione, la diffusione e la comunicazione a fondamentali mezzi d’espressione della generale libertà di pensiero. “Tutti – recita il testo Costituzionale – hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Nei miei anni di vita pubblicistica – partendo da L’Urlo della Consulta Giovanile, passando dal Corriere di Viterbo per finire a L’extra, cartaceo e on line – ho imparato una cosa fondamentale relativamente a una libertà che, nell’odierna società italiana, pare scontata: la libertà d’espressione, soprattutto critica, è una delle cose che più infastidisce la gran parte dei protagonisti della vita pubblica, in ogni ambito ed a tutti i livelli. Ma nessuno di essi, naturalmente, lo ammetterà mai, rimarcando sempre, anzi, il valore universale di un tale diritto.
Poco male: che gusto ci sarebbe a celebrare qualcosa di scontato? La libertà di stampa e diffusione, come quella di pensiero, ha un peso, un costo che va oltre quello economico. È giusto, perciò, festeggiarla, omaggiando chi si fa carico di perseguirla, anche a nome di chi invece – per mille motivi, più o meno condivisibili – sceglie di rinunciarvi.
Senza dimenticare come, nel mondo, c’è chi viva situazioni di gran lunga peggiori: nella speranza che la diffusione della tecnologia possa aiutare quelle comunità in cui diritti e libertà sono merce rara, dedichiamo un pensiero – simboleggiato da questo fiocco giallo – a tutti coloro che alla libertà di pensiero, espressione, stampa e comunicazione hanno dedicato e dedicano la vita.