#25YearEnvironmentPlan, venticinque anni per vincere la guerra contro i rifiuti di plastica: ecco il piano di Theresa May e del Regno Unito per giungere all’eliminazione totale di quelli “non necessari” entro il 2042. Una scadenza che non ha mancato di sollevare le critiche di opposizioni e ambientalisti.
“Nei prossimi anni ritengo che la gente sarà scioccata da come oggi consentiamo la produzione di così tanta plastica inutile – le parole della Premier – Solo nel Regno Unito la quantità di plastica monouso sprecata ogni anno riempirebbe 1.000 Royal Albert Hall”. Il Piano Verde, fortemente incentrato sulla plastica, è stato stilato dal dipartimento ambientale di Michael Gove con contributi da parte di gruppi di pressione.
Want to know about our #25YearEnvironmentPlan? Here’s how it will eliminate all avoidable plastic waste within a quarter of a century to help make our country #plasticfree and leave our environment in a better state than we found it for the next generation. pic.twitter.com/OLVHod2ZOr
— Conservatives (@Conservatives) 11 gennaio 2018
Fra le misure introdotte c’è l’annunciata imposta di 5 pence sui sacchetti della spesa monouso per tutti i rivenditori del Regno, non più solo le grandi catene, l’introduzione nei supermercati di corridoi con prodotti alimentari (in particolare le verdure) liberi da imballaggi di plastica e l’impegno ad aiutare i Paesi in via di sviluppo nello smaltimento dei rifiuti.
Ma il piano della May, come detto, non convince e, come hanno fatto prontamente notare gli ambientalisti britannici, le proposte non avranno alcuna forza legale e il tempo d’azione è volutamente molto diluito. Non solo in Italia, insomma, si discute sui sacchetti di plastica.