Riceviamo da Roberto Fanucci, lista Tarquinia Terra Nostra e pubblichiamo
L’Università Agraria ha bisogno di uno Statuto, nuovo, moderno, partecipato e sintetico. Troppa indeterminatezza sulla natura giuridica dell’Ente, nella dicotomia tra privato e pubblico.
Vanno recepiti i precetti della Legge 168/2017 solo parzialmente integrati nel vecchio Statuto. Concetti cardine: 1) tutela del patrimonio; 2) valorizzazione del paesaggio; 3) attenzione alle rinnovabili a beneficio della collettività; 4) sostegno al mondo agricolo, rispetto della biodiversità e tutela del territorio inteso in senso complessivo.
Una premessa lo Statuto va riformato ma va soprattutto rispettato. Non può negarsi la natura privatistica riconosciuta all’Ente, ma questo non significa assenza di forme di controllo. La nostra idea è uno Statuto che vincoli alle procedure pubbliche materie specifiche quali: assegnazioni dei terreni per qualsivoglia finalità; assunzioni; appalti e in generale quanto abbia interesse diffuso e collettivo. Massima trasparenza e pubblicità di ogni atto e provvedimento.
Istituzione dell’Assemblea Pubblica come momento di confronto con la collettività con cadenza periodica. Centralità al consiglio previa riduzione del numero dei soggetti che ne fanno parte, modificazione della struttura dell’organo esecutivo comunque denominato e riparto delle competenze in forma ordinata e tassativa.
Riforma del sistema elettorale garantendo la partecipazione: la collettività elegge il consiglio, quest’ultimo nomina il Presidente dell’Ente che è anche il presidente del Consiglio di Amministrazione, basta alla duplicazione inutile delle cariche. Al consiglio i poteri in materia di indirizzo e di bilancio, all’esecutivo il compito di attuare gli obiettivi definiti.
Nuova figura il Direttore Generale, che si occupi della gestione pratica e del coordinamento, nuovi poteri all’organo di revisione contabile e parere vincolante ai fini dell’approvazione dei documenti economici. Abolizione della fascia di rappresentanza, il presidente dell’Ente non sfila, amministra.