Riceviamo da Sandro Vallesi e pubblichiamo
Dieci anni fa moriva, a 64 anni, Luigi Daga. È stato Sindaco, Vice Presidente della Provincia, Consigliere e Assessore Regionale.
Sarebbe stato giusto ricordarlo con una iniziativa pubblica, affinché il suo ricordo non dovesse, come sempre accade, soccombere all’ordine del tempo, secondo pena e ingiustizia, come già Anassimandro sentenziava nel V° secolo A.C.. I tempi di oggi non lo permettono. Speriamo di poterlo fare presto, lasciandoci alle spalle questa terribile esperienza.
Voglio però ricordare oggi il politico, il padre e l’amico Giggi. Avevamo un po’ di sangue comune: sua nonna materna, Maria e mio nonno paterno, Lavinio, erano fratello e sorella. Abbiamo vissuto l’infanzia in un casermone buio e gelido in Via Menotti Garibaldi. La vita ci ha allontanato più di una volta, ma il destino ci ha fatto condividere i momenti più importanti della nostra esistenza, compreso quel tragico 1989, quando i due cugini comunisti dovettero separarsi per non più incontrarsi sulla scena politica. Io lontano dai partiti, lui con Occhetto alla ricerca di una nuova sinistra. È finita come oggi tutti possono vedere. Ma lo spirito è stato sempre lo stesso: onestà, generosità, altruismo.
Oggi lo saluto, insieme con i figli Giovanni e Gavina ed i nipoti.
Ci avrebbe fatto bene averlo ancora con noi, ciao Giggi.
Sandro Vallesi